Valentano,
paese dal tipico impianto medievale con edifici tufacei, sorge
su di un colle a nord del Lago di Bolsena. Il
centro, seppure documentato in epoca altomedioevale, trae
comunque le proprie origini più arcaiche fin dall'Età del Bronzo
allorché nei pressi dell'abitato (Monte Starmina) sorse un villaggio
preistorico. A poca distanza da questo sito si trova l'insediamento
lacustre del lago di Mezzano dove sono stati individuati
tre villaggi palafitticoli sommersi.
Oltre a reperti di straordinaria importanza come spade e asce in
bronzo, sono stati rinvenuti migliaia di recipienti in terracotta dalle forme e dalle
dimensioni più svariate (oggi esposti nel Museo della Preistoria della Tuscia e della
Rocca Farnese). Questo testimonia come dall'antichità sono state sfruttate le
numerose cave di argilla.
Valentano, antico centro del Ducato di Castro è stato il
paese più caro a Ranuccio Farnese che lo nomina nel proprio testamento nel 1449. Nella
seconda metà del secolo XV con Pier Luigi il Seniore, i Farnese si stabilirono
definitivamente nella Rocca di Valentano.
Scrive l'Annibali (1817-18 parte II, pag. 76):
"Questa Rocca fu ampliata ed abbellita da Pier Luigi il Seniore, che
fu Padre di Paolo III, allorché da Canino passò ad abitare a Valentano e vi si fermo,
come apparisce da varie sue carte date in questo suo luogo...."
L'insediamento
della famiglia Farnese diede origine, a Valentano,
ad una delle più antiche fiere di "merci e bestiame"
del Ducato di Castro. Proprio in queste fiere si sviluppò la produzione
e il commercio di "vascelle, panate" (antichi recipienti
per il vino), come pure di catini, piatti e boccali decorati con
i simboli d'amore. Così si dichiaravano i propri sentimenti regalando
queste doni d'amore in ceramica, una delle mode in voga nel Rinascimento.
Nella sezione del museo dedicata al Medievale e al
Rinascimentale sono custoditi preziosi corredi ceramici recuperati dai cosiddetti
"butti" o pozzi di scaricoscoperti nella Rocca.
E' proprio nel segno di questa antica
arte che si inserisce Laboratorium grazie alla
ricostruzione artistico-scientifica applicata alle sue produzioni:
- Gli affreschi, eseguiti con la stessa tecnica adoperata dagli antichi Maestri,
riproducono i grandi cicli pittorici (Giotto nella Basilica di Assisi, Luca Signorelli nel
Duomo di Orvieto, Michelangelo nella Cappella Sistina, ecc
).
- Le ceramiche invece si ispirano a quelle ritrovate o collezionate nei secoli come
oggetti d'arte e che sono esposte nei più importanti Musei Nazionali (Tarquinia,
Deruta, Faenza, Roma) dal periodo etrusco ai tempi moderni.
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